giovedì 30 settembre 2010

Proroga invio telematico Unico 2010

A causa di un guasto tecnico ai servizi telematici che si è verificato oggi, l'Agenzia delle Entrate comunica che tutti gli adempimenti telematici in scadenza oggi potranno essere effettuati entro il 5 ottobre 2010 (notizia ANSA).
Il guasto tecnico nel sistema informatico si è verificato nella mattinata ed è stato riparato intorno  alle 13, ma si è reso necessario lo spegnimento del sistema per qualche ora. L'Agenzia delle Entrate ha comunque concesso 5 giorni di tempo in più per l'invio delle dichiarazioni dei redditi. dato che è probabile che il sistema subisca rallentamenti anche oggi pomeriggio. (leggi il comunicato dell'Agenzia delle Entrate)

mercoledì 29 settembre 2010

La parcellazione in uno studio professionale

Una professione intellettuale come quella di un commercialista, di un avvocato, di un ingegnere o architetto (giusto per citarne alcune), richiede una certa dose di capacità, di adeguatezza e di organizzazione, sia per espletare gli incarichi affidati dalla clientela al professionista, sia per gestire la propria struttura professionale (studio o società di servizi).

Nell'ambito di questa gestione, la fase della parcellazione assume un ruolo chiave nella corretta gestione del proprio studio e nel controllo di gestione, dato che un professionista guadagna grazie alla remunerazione degli incarichi professionali eseguiti. Un professionista NON può permettersi di fatturare in ritardo le proprie prestazioni o peggio ancora NON può permettersi di "dimenticare" a emettere la "parcella" per una prestazione già eseguita o un dato servizio svolto. I professionisti sono dei veri specialisti nella gestione delle scadenze dei propri clienti ma ..... spesso non tengono conto dell'andamento delle proprie scadenze e non hanno un quadro complessivo delle proprie entrate con ripercussioni negative che si riflettono sotto il profilo economico e finanziario del proprio studio professionale. Una soluzione a questo problema potrebbe essere quella di emettere le parcelle (o parcelle proforma) per acconto con periodicità mensile o trimestrale per tutti quegli incarichi che hanno una continuità nel tempo (si pensi agli incarichi annuali o triennali).

Anche la conoscenza della composizione del proprio fatturato è senza dubbio un fattore importante per un buon controllo gestionale. Poniamo il caso di uno studio legale: sapere che il fatturato dello studio professionale è rappresentato dal 70% da prestazioni per assistenza legale in diritto societario e solo il 30% del fatturato è rappresentato dall'assistenza civile aiuta a sapere "chi siamo" e "dove" stiamo andando, in altri termini in che direzione sta andando lo studio.
La composizione del fatturato deve partire necessariamente nel momento in cui si emette la parcella al cliente. Una parcella fatta bene è una buon punto di partenza per una corretta analisi e composizione del fatturato; più la parcella è dettagliata e particolareggiata nella descrizione dei servizi e meglio definita risulta poi l'analisi del parcellato ai fini dell'individuazione delle classi e macroclassi di fatturato. E' buona norma indicare in parcella descrizioni corrette dei servizi prestati: niente causali generiche ma causali specifiche (codice e causale non dovrebbero mai mancare). Qualche esempio:

Descrizioni di codici e di causali che potrebbero andar bene per uno studio commercialista:

CONT = Contabilità
DiRed = Dichiarazione dei redditi
DRPF = Dichiarazione dei redditi modello Unico Persone Fisiche
CT = Contenzioso Tributario
SND = Attività di sindaco o revisore in società
AMM = Amministratore di società e/o aziende
Liqu = Attività di liquidatore

ovviamente questi sono solo degli esempi tratti dallo schema che uso io.

Per uno studio di ingegneri invece posso valere i seguenti esempi:

DL = Direzione dei lavori progetto ....
PL = Planimetria progetto ....
AC = Assistenza collaudo .....
RelPrel = Relazione preliminare sul progetto n.....
etc...

Nel caso di studi associati, è buona norma indicare in ogni parcella o proforma di parcella, il nome o la sigla del professionista che ha eseguito la prestazione professionale, in modo tale da avere a fine anno anche la composizione del parcellato per addetto (anche le iniziali vanno bene).

Altre riflessioni sulla parcellazione in uno studio professionale possono riguardare le seguenti aree: parcellato per mese, per categoria o per singolo servizio, per addetto, localizzazione dei clienti, parcellato per tipologia di incasso. Ma di queste ed altre interessanti cose parleremo nei prossimi giorni.


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lunedì 27 settembre 2010

Come compilare una scheda carburante

Un imprenditore o un professionista che voglia documentare e scaricare dal proprio reddito l'acquisto del carburante e la relativa Iva, dell'autovettura usata nell'ambito della propria attività deve predisporre e compilare la scheda carburante.
La scheda carburante è infatti il documento che consente di detrarre dal proprio reddito le spese relative ai rifornimenti di carburante per autotrazione. La scheda carburante non è una fattura ma è un valido documento fiscale che consente di detrarre le spese e l'Iva sul carburante; per l'acquisto di carburanti infatti vige il divieto di fatturazione, ad eccezione di alcuni rari casi, che in questo post ometto di elencare.
La compilazione della scheda carburante può avvenire con periodicità mensile o trimestrale, a te va la scelta di decidere se vuoi compilare la scheda mensilmente o trimestralmente senza obbligo di formalità alcuna e senza opzionare nulla nelle dichiarazione fiscali.

Quali sono i dati da indicare e come si compila la scheda carburante?
La scheda carburante deve contenere i seguenti dati:
- il periodo di riferimento formato da mese/anno oppure trimestre/anno
- il timbro o i dati esatti dell'imprenditore o del professionista (nome della ditta, sede legale, città, codice fiscale e partita Iva)
- l'identificazione del veicolo (modello, targa, intestatario del veicolo)
- data del rifornimento, prezzo del carburante, quantità e tipo di carburante, dati e firma del distributore (in genere viene apposto il timbro del distributore di benzina con la firma)
- i chilometri iniziali e finali del mese (o trimestre)
- importo totale comprensivo di Iva di tutti i rifornimenti effettuati nel mese (o trimestre)
- l'imponibile e l'Iva (scorporo dall'importo totale), indicando anche l'imponibile e l'Iva detraibile
- il numero progressivo attribuito alla scheda carburante
- la data di registrazione ed il protocollo Iva (dato da riportare nel registro degli acquisti; solitamente ci pensa il tuo commercialista)

Contrariamente a quanto previsto per gli imprenditori, i professionisti non hanno l'obbligo di indicare alla fine del mese o del trimestre i km finali.

La scheda carburante è un modulo fiscale che può essere acquistato presso i negozi e le cartolerie specializzate in prodotti e articoli per gli uffici. Puoi comunque riprodurre la scheda carburante su un normale foglio formato A4 oppure puoi scaricare gratuitamente un facsimile di scheda carburante perfettamente legale ed a norma di legge direttamente nel nostro sito web cliccando qui.


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sabato 25 settembre 2010

Fondo nazionale integrativo di assistenza sanitaria

Ho appena appreso che è stato raggiunto un accordo tra le organizzazioni degli artigiani e i sindacati per dare vita ad un fondo di previdenza e sanità integrativa in favore degli artigiani che prenderà il via nel prossimo mese di gennaio.
Sembra che l'adesione al fondo non sia obbligatoria, ma il contenuto di questo accordo va recepito nel contratto collettivo di lavoro e l'azienda che omette il versamento di questi contributi, sarà responsabile della perdita delle prestazioni sanitarie cui ha diritto il lavoratore.
L'ammontare del contribuito per i datori di lavoro sarà pari a 10,42 euro al mese a lavoratore per dodici mesi l'anno, per un totale complessivo di circa 124 euro annui.
Per scaricare l'accordo direttamente dal sito della CNA clicca qui.

mercoledì 22 settembre 2010

Come redigere correttamente una fattura

Lo spunto per scrivere questo breve post sulla fatturazione, mi è venuto stamattina osservando una delle tante fatture che mi passano tra le mani ogni giorno. Vuoi sapere il perché? La fattura conteneva diversi errori, imprecisioni e dati mancanti.
Ma partiamo dall’inizio: la fattura, altro non  è che un documento fiscale obbligatorio che viene redatto da un soggetto IVA venditore, ad un altro soggetto compratore per comprovare l’avvenuta cessione di beni o prestazione di servizi ed il conseguente diritto a riscuoterne il prezzo.
Fare una fattura corretta e precisa non è difficile purchè si tengano conto di alcune cose.
Ogni fattura è composta da una parte descrittiva e una parte tabellare.
La parte  descrittiva deve contenere i dati identificativi del venditore (indirizzo, partita IVA, nome, cognome, ditta, ecc.), i dati identificativi del compratore, il numero progressivo, la data di emissione, e le condizioni generali di vendita (consegna, modalità di pagamento, etc...).
La parte tabellare  deve invece contenere i dati identificativi della merce venduta (quantità e descrizione), il prezzo di vendita unitario e complessivo di ciascun bene venduto, eventuali sconti praticati e oneri accessori a carico del compratore, la base imponibile, l’aliquota Iva ed il totale della fattura.
La normativa vigente non prevede uno schema obbligatorio per redigere una fattura: è sufficiente infatti che la stessa contenga gli elementi descrittivi e tabellari accennati prima.
Puoi redigere una fattura realizzandola a "mano" usando carta e penna ed appositi moduli generici già predisposti da acquistare in cartoleria, o meglio ancora scriverla al computer usando un software specifico o un word processor e/o foglio di calcolo a tua scelta che ti aiuteranno ad automatizzare il lavoro e ti semplificheranno la vita.
Al fine di semplificare il lavoro dei nostri amici e dei nostri clienti che ci seguono on line, da sempre abbiamo messo a disposizione per il download gratuito nel nostro sito alcuni modelli e facsimili di fatture che ti potranno tornare utili nella tua attività: puoi scaricare il facsimile di fattura ciccando qui, oppure qui se sei un professionista in regime dei minimi.
Ricordati che la fattura va redatta in duplice copia: l’ "originale" che deve essere consegnata al tuo cliente e la "copia" che devi conservare tu (e che dovrai dare al tuo commercialista che cura gli adempimenti fiscali).

lunedì 20 settembre 2010

Verifiche sui modelli RED

Apriamo la settimana con una notizia che merita una certa attenzione: l'INPS ha comunicato con il messaggio n. 23345/2010, che sta provvedendo alla verifica a campione del 2% delle dichiarazioni Modelli RED trasmesse nel 2009 ma riguardanti i redditi dell'anno 2008.

L'INPS ha anche comunicato le istruzioni operative per le sedi che effettueranno le verifiche: le sedi INPS abilitate a verificare i modelli RED potranno avere accesso a tutte le informazioni contenute nella banca dati dell’Inps riguardanti i soggetti oggetto del controllo e potranno interrogare anche gli archivi del Fisco e dei Comuni ed in caso di discordanza tra i dati prelevati e quanto dichiarato dal contribuente si potranno interrogare anche gli intermediari per le informazioni in loro possesso. In caso di grave discordanza tra dati registrati e dati prelevati dagli archivi si potrà procedere alla ricostituzione d'ufficio dei redditi del contribuente.

mercoledì 15 settembre 2010

Fondo creatività per aziende romane

Entro il 30 settembre 2010 è possibile presentare domanda per ottenere un contributo in conto capitale per le aziende attive nei settori dei Beni culturali, Architettura e Musica, Tecnologie applicate grazie al Fondo per la Creatività stanziato dalla Provincia di Roma con la locale Camera di Commercio.

I soggetti ammessi al bando sono gli aspiranti imprenditori e le imprese già costituite operanti nei suddetti settori ed aventi sede nel territorio della provincia di Roma.

Le spese ammissibili sono quelle di costituzione, promozione aziendale e acquisto di servizi professionali per le certificazioni di qualità e ambientali oltre che quelle relative all'acquisto di macchinari e attrezzature per la realizzazione del progetto e di sistemi di qualità, e le spese per i materiali di prova dei prototipi e per la registrazione di brevetti nazionali ed internazionali.

martedì 14 settembre 2010

Spese per il contenimento dei consumi energetici e detrazione fiscale del 55%

I lavori in casa, specie quelli riguardanti il contenimento dei consumi energetici, come ad esempio le coperture, i pannelli isolanti, gli infissi, etc.... possono beneficiare di alcuni bonus ed incentivi fiscali. Proprio questa mattina, un mio cliente che intende realizzare, in corso di anno, alcune opere di isolamento sull'involucro esterno della propria casa mi chiede se può beneficiare della detrazione fiscale del 55%.
La risposta è affermativa e la detrazione opera direttamente nella dichiarazione dei redditi relativa all'anno 2010 (Unico2011), dato che su questo tipo di spese vige il principio di cassa ed è irrilevante il momento di completamento dei lavori visto che con molta probabilità, mi dice il cliente, i lavori termineranno solo nel mese di gennaio 2011. 
La circolare n. 36/E/2007 dell'Agenzia delle Entrate precisa infatti che il beneficio alla detrazione per le persone fisiche spetta in base al "criterio di cassa", vale a dire relativamente all'ammontare della spesa in questione pagata con bonifico bancario (o postale) entro la fine del periodo di imposta agevolato (31.12.2010).

giovedì 9 settembre 2010

Aiuti per il mezzogiorno

Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha emanato tre nuovi decreti che saranno presto pubblicati in Gazzetta Ufficiale che consentiranno alle piccole e medie imprese l'accesso ad agevolazioni utili al supporto di piani di investimento e business nei settori dell'innovazione, della ricerca e delle energie rinnovabili.

Verranno concessi 500 milioni di euro sotto forma di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati.

Le aree geografiche interessate sono: la Sicilia, la Campania, la Puglia e la Calabria.

Gli obiettivi: progetti finalizzati all'industrializzazione dei programmi qualificati di ricerca e sviluppo sperimentale, al raggiungimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale e alla produzione di beni strumentali funzionali allo sviluppo di fonti rinnovabili e al risparmio energetico nell'edilizia.

martedì 7 settembre 2010

Come fare un buon business plan

Il business plan è lo strumento essenziale per presentare e pianificare, in modo organico ed efficace, il progetto di business che si intende realizzare. Viene anche detto “piano strategico d'impresa” o” piano di fattibilità”.

Come detto nel mio precedente post, ogni idea imprenditoriale, prima di diventare un'iniziativa concreta, deve essere valutata nei minimi dettagli e strutturata in tutte le sue implicazioni. Il business plan come è facilmente intuibile, serve anche a questo.

Per fare un buon business plan è necessario che tu tenga conto di diversi aspetti:
- il progetto e l’idea imprenditoriale
- il soggetto
- il prodotto o il servizio che intendi vendere o produrre
- l'inquadramento del settore di attività ed il mercato di riferimento
- definizione delle strategie operative
- definizione delle strategie di marketing
- individuazione degli investimenti necessari
- il piano finanziario
- la struttura delle risorse disponibili
- etc…

Lo scopo del business plan è quello di sintetizzare e approfondire l’idea del business che vuoi intraprendere nonché riepilogare le azioni necessarie per sviluppare l’idea e renderla operativa.

Il business plan può essere anche usato per riassumere, analizzare e valutare non solo nuove iniziative imprenditoriali ma anche attività già esistenti a cui vuoi dare una svolta o riorganizzarle al fine di renderle più efficienti e produttive. Il business plan può infatti risultare determinante per focalizzare il business, individuando una migliore concentrazione delle risorse e delle energie.

E' buona norma, nella redazione del business plan, scrivere in modo sintetico (ma non troppo), utilizzare un linguaggio tecnico (ma non specialistico), fornire utili dettagli (ma non dati superflui o incomprensibili ai non addetti), essere chiari, concisi e determinati.

Un buon business plan aiuta anche il lettore meno attento o esperto (un potenziale partner o finanziatore) ad una prima valutazione dell'idea imprenditoriale e a capire il focus dell'impresa.